Paura di vomitare? Forse soffri di emetofobia
“Laura ha 7 anni e lo scorso anno ha preso l’influenza che le ha procurato il vomito. Fortunatamente non è durata a lungo ma da allora è terrorizzata dall’idea di poter vomitare. Ha iniziato a mangiare pochissimo e, da buongustaia che era è diventata molto selettiva e ormai mangia sempre meno e solo le stesse cose. Fuori casa poi non tocca cibo, non mangia più a scuola, siamo arrivati al punto in cui non partecipa alle feste dei compagni o ad altre uscite con amici perché ha paura di stare male davanti agli altri. È tanto dimagrita e tutta la sua vita ruota intorno a questo problema. Cosa le sta succedendo?”
DIVERSO DA CHI?
Lo sport è un’opportunità inclusiva.
Fino a qualche tempo fa la domanda più ricorrente era: “Cosa non funziona nella persona con disabilità?” Con la naturale conseguenza di fermarsi alle compromissioni e limitare le opportunità di sviluppare nuove competenze. Se invece chiedessimo al diretto interessato: “Cosa ti piacerebbe fare?” (altro…)
MERAVIGLIOSO IL MONDO INSIEME A TE
L’IMPORTANZA DELLA PSICOMOTRICITA’ EDUCATIVA NELLA FASCIA DI ETA’ 0-24 MESI
“Il bambino non solo si muove continuamente ma impara continuamente”
Maria Montessori
Lo sviluppo psicomotorio nella fascia d’età 0-24 mesi è strettamente correlato alle esperienze di esplorazione, movimento, gioco e relazione che il bambino instaura con gli adulti di riferimento e con l’ambiente che lo circonda. (altro…)
Concentrati!
Tempo di gare, di lavoro, di nuovi obiettivi.
E’ tempo di concentrarsi.
La concentrazione e’ alla base del successo di una performance e oggi vedremo come riuscire a trovarla e mantenerla anche sotto pressione.
Capita a volte, quando parlo con gli atleti della loro performance, che mi raccontino, indipendentemente dal risultato, magari non troppo soddisfacente, di aver avuto la percezione di essere stati molto concentrati. Il report del loro allenatore però è di tutt’altro avviso: “era assente, non pensava ai suoi compiti, sembrava su un altro pianeta, quasi fosse scollegato…” (altro…)
Andiamo al punto! L’importanza del lavoro per obiettivi
Perché lo faccio? Che cosa voglio? Dove voglio arrivare?
La teoria del Goal Setting elaborata da Edwin Locke e Gary Latham (tra il 1984 e il 1990) rappresenta la cornice teorica entro la quale si colloca il lavoro per obiettivi, uno dei punti cardine della preparzione mentale.
Obiettivo: meta, traguardo, scopo; ma la definzione che più mi piace è “indicatore degli standard che un’ organizzazione si prefigge di raggiungere”. (altro…)
Paura di cosa?
L’ansia è una delle reazioni umane più comuni. Si tratta di un’esperienza universale, riscontrabile in varie culture che, nella maggior parte dei casi, ha un carattere transitorio. La semplice presenza di uno stato di apprensione o di timore non è certo segno di psicopatologia. (altro…)
A CHE GIOCO GIOCHIAMO? Il gioco come strumento di apprendimento nell’età evolutiva
“Il gioco è realizzazione dei desideri, è addestramento, è rispetto di regole, conoscenza e negazione della realtà, è piacere ma anche norma, è progetto ed esercizio”
(Riccardo Massa)
Giocare insegna! Il gioco ha un ruolo centrale nel processo di sviluppo dei nostri figli: favorisce il benessere del bambino, la sua maturazione globale e la costruzione di un’identità solida.
SENTI CHI PARLA: I bambini e le capacità linguistiche
“…Ricordo che a tre anni per convincermi a parlar
mio padre mi tirava il naso ed io giù a lacrimar
finchè un bel giorno dissi quel che in mente mi passò
rimase così male che mai più ci riprovò: Supercalifragilistichespiralidoso!”
A scuola arrivano i BES. Ma cosa sono i BES e perché questa nuova etichetta?
Le recenti disposizioni ministeriali sugli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) hanno suscitato, un vivace dibattito dentro e fuori la scuola. Il rischio di medicalizzare dei semplici problemi educativi e di etichettare delle normali differenze individuali è alto se non si ha chiara la normativa e le sue disposizioni.
FARE I COMPITI CHE FATICA! I Disturbi Specifici dell’Apprendimento e l’ Homework Tutor
Studiare è un’attività complessa in cui hanno un peso rilevante le caratteristiche individuali di ogni studente: le sue capacità cognitive, il suo stile di apprendimento, le sue strategie, le motivazioni e le emozioni.
Per poter garantire il pieno raggiungimento del potenziale di formazione a tutti quegli studenti che da soli non riescono ad applicarsi utilizzando strategie adeguate allo studio delle materie scolastiche e a tutti gli studenti certificati con disturbi specifici di apprendimento si è sviluppata una nuova figura professionale operante nell’ambito didattico-pedagogico al servizio degli studenti e delle loro famiglie capace di supportare lo studente stesso nei compiti e nello studio.