Star bene si può!

Solo Elpis, la speranza, come in una casa indistruttibile, dentro all'orcio rimase, senza oltrepassarne la bocca, né fuori volò, perchè prima Pandora aveva rimesso il coperchio per volere di Zeus egíoco che aduna le nubi.

Elpis è ancora nel vaso.

Concentrati!

Pubblicato da il Maggio 31, 2015 in Adulti, Età evolutiva, Psicologia del lavoro, Salute e benessere, Scuola, Sport e preparazione mentale

Concentrati!

Tempo di gare, di lavoro, di nuovi obiettivi.
E’ tempo di concentrarsi.
La concentrazione e’ alla base del successo di una performance e oggi vedremo come riuscire a trovarla e mantenerla anche sotto pressione.
Capita a volte, quando parlo con gli atleti della loro performance, che mi raccontino, indipendentemente dal risultato, magari non troppo soddisfacente, di aver avuto la percezione di essere stati molto concentrati. Il report del loro allenatore però è di tutt’altro avviso: “era assente, non pensava ai suoi compiti, sembrava su un altro pianeta, quasi fosse scollegato…”
Che cosa è successo? Perché due persone con lo stesso obiettivo, presenti nello stesso momento alla stessa gara, hanno una visione così diversa della performance?
La concentrazione è uno stato mentale in cui un complesso sistema cognitivo elabora alcuni stimoli o fonti di informazione a discapito di altri. Quando la nostra mente è immersa in qualcosa gli altri stimoli vengono ignorati in proporzione all’intensità della concentrazione stessa. Proviamo per esempio a pensare ad un bambino completamente rapito dal cartone animato da non accorgersi di nulla, nemmeno del gelato che gli cola sul braccio.
Possiamo affermare quindi che la concentrazione è in funzione dell’interesse.
E ritorniamo alla nostra gara. Cosa è successo?
Poco prima di una performance l’atleta dovrebbe essere concentrato sul compito, sulle consegne date dall’allenatore e confrontate. Se però, magari complice uno stato d’ansia pre-gara o una precedente performance caratterizzata da uno o più errori, il nostro atleta è preoccupato dal non sbagliare, ecco che il “mirino” della sua attenzione si sposta. Lui è si altamente concentrato, ma sulla cosa sbagliata.
Ovviamente ogni caso e un caso a sé e andrebbe analizzato per le sue unicità, ma distrarsi, o più semplicemente essere concentrati sulle cose sbagliate è facilissimo.
Diverso e’ invece il caso di un atleta che durante la gara stesso lascia posto nella mente ad elementi distrattori: il pubblico, le condizioni metereologiche, o che so, un animale che distrattamente passa di lì.
In un modo o nell’altro riuscire a mantenere la concentrazione prima e durante la gara è fondamentale. La concentrazione è una abilità che consente a un atleta di cimentarsi concretizzando nel migliore dei modi le sue possibilità.

Vi propongo un piccolo esercizio:
Esercizio di concentrazione mentale.
Concentrare la mente = orientare la mente su una cosa specifica e mantenerla ferma su di essa.
Per iniziare useremo la concentrazione sul respiro (aria che entra – aria che esce) ripetendo mentalmente a ritmo col respiro: “entra” ed “esce”.
Inizialmente prenderemo confidenza con l’esercizio seduti comodamente su una sedia, schiena diritta testa in buon equilibrio sul collo, in un posto tranquillo, successivamente, quando saremo allenati potremmo provare l’esercizio, adattandolo, in ogni contesto. La prima cosa da imparare è riuscire a essere concentrati su sé stessi.
Fare alcuni respiri profondi, prestando attenzione all’aria che entra ed esce dal nostro corpo. Orientare la propria attenzione alla differente percezione dell’aria nelle narici nella fase inspiratoria e in quella espiratoria.
Respirando tranquillamente appoggiare una mano sull’addome e osservare se si sta respirando abbassando il diaframma (l’addome si alza e si abbassa) oppure con la parte alta del petto (l’addome è quasi fermo mentre le spalle si alzano e si abbassano).
Se si respira prevalentemente con la parte alta dei polmoni dobbiamo piano piano esercitarsi nella respirazione addominale, cercando di “spingere la pancia in fuori” quando l’aria entra e viceversa.
Continuare a respirare normalmente, cercando di seguire l’aria che entra durante tutto il suo percorso dalle narici ai polmoni all’addome, dall’addome ai polmoni alle narici.
Prosegui per 7/8 ripetizioni, poi stirarsi come si fa al risveglio e riprendere la normale attività.
Potrebbe capitare all’inizio che la nostra attenzione di distragga, sfuggendo al nostro controllo. È bene non scoraggiarsi, accettare di aver avuto un pensiero distrattore e continuare nella respirazione.
Questo esercizio apparentemente banale è, in realtà molto utile se si ha la costanza di farlo per almento 10 minuti quotidianamente.
Una volta reso questo esercizio “a terra” un automatismo possiamo provare a cimentarci a farlo ovunque.
Ricordiamo che come ogni cosa anche le abilità mentali vanno allenate

Michaela Fantoni

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