Star bene si può!

Solo Elpis, la speranza, come in una casa indistruttibile, dentro all'orcio rimase, senza oltrepassarne la bocca, né fuori volò, perchè prima Pandora aveva rimesso il coperchio per volere di Zeus egíoco che aduna le nubi.

Elpis è ancora nel vaso.

PREVENIRE È MEGLIO DI… Lo screening precoce delle abilità legate agli Apprendimenti e delle Funzioni Esecutive

Pubblicato da il Ottobre 8, 2020 in Apprendimento, Età evolutiva, Infanzia, Salute e benessere, Scuola

PREVENIRE È MEGLIO DI… Lo screening precoce delle abilità legate agli Apprendimenti  e delle Funzioni Esecutive

Le difficoltà di apprendimento e delle funzioni esecutive, quali ad esempio attenzione e memoria, sono elementi importanti nel raggiungimento del successo e della soddisfazione scolastica. Molti sono i bambini e i ragazzi che presentano difficoltà certificate attraverso un percorso diagnostico specifico volto a rilevare disturbi legali all’apprendimento (DSA) alle abilità attentive e iperattività (ADHD), oltre ad altre problematiche di tipo comportamentale, relazionale, emotivo, linguistico o della sfera motoria e visuo-percettiva.

Il MIUR riporta che “nel 2018/2019, gli alunni con DSA frequentanti le scuole italiane di ogni ordine e grado sono stati 298.114, pari al 4,9% del totale. Nella Primaria (considerando le classi III, IV e V) la percentuale si è attestata intorno 3,1%, per la Secondaria di I grado al 5,9% e per la Secondaria di II grado al 5.3%”.

Partendo da questa premessa risulta evidente quanto sia importante un’identificazione attenta, puntuale e precoce delle difficoltà di bambini e ragazzi, al fine di dare loro l’adeguato supporto e le misure necessarie al raggiungimento di risultati scolastici soddisfacenti e al benessere individuale. Detto questo la domanda da porsi è…come possiamo fare tutto questo?

Una via possibile da percorre, rapida e funzionale è quella dello screening.

Per screening si intende la messa in campo di una serie di azioni volte ad indagare l’eventuale presenza di difficoltà o campanelli di allarme, negli apprendimenti o nelle funzioni esecutive in bambini e ragazzi.

In che cosa consiste lo screening?

Lo screening coinvolge i genitori e i figli. Prevede la somministrazione di test o strumenti standardizzati volti ad indagare le aree specifiche tipicamente compromesse nei disturbi specifici dell’apprendimento, nei disturbi dell’attenzione o del controllo degli impulsi o altri disagi.

Per esempio possono essere valutati:

  • Il livello metafonologico osservato nelle abilità di fusione e segmentazione sillabica, nel riconoscimento della sillaba iniziale e finale della parola, nel riconoscimento di rime, ecc;
  • Le abilità di analisi e discriminazione visiva;
  • Il riconoscimento di lettere e numeri;
  • Il funzionamento intellettivo;
  • Il livello degli apprendimenti (lettura, scrittura e calcolo);
  • Le capacità attentive e del controllo delle reazioni impulsive;
  • Le capacità di memoria;
  • Aspetti visuo-motori e visuo-spaziali;
  • La coordinazione oculo-manuale;
  • Il linguaggio;
  • Le competenze emotive, relazionali e comportamentali.

Cosa si ottiene dallo screening?

I risultati ottenuti permettono di individuare la presenza o meno di campanelli di allarme e l’eventuale rischio di presenza di una problematica ben precisa come Disturbo Specifico dell’Apprendimento o Deficit di Attenzione e Iperattività.

In particolare, è possibile osservare il livello di gravità delle fatiche presenti nel bambino e consente di individuare il percorso successivo più adeguato alle stesse.

Da precisare è infatti che non sempre la presenza di difficoltà fa propendere per un vero e proprio disturbo e quindi una conseguente certificazione, ma può essere indicativo di un mancata acquisizione di alcune abilità, che va considerato, ma che non necessariamente è destinato a persistere nel tempo e compromettere in modo consistente il percorso scolastico.

I risultati vengono riportati alla famiglia attraverso una restituzione scritta e orale volta a spiegare quanto evidenziato e le possibili azioni successive.

Quali possibilità apre lo screening?

In merito alla gravità dei risultati ottenuti, all’osservazione del bambino o ragazzo e alle informazioni ricevute dai genitori, è possibile per il clinico consigliare percorsi di potenziamento volti ad incrementare le abilità deficitarie e compromesse, oppure indicare il proseguo della valutazione diagnostica al fine di approfondire al meglio le abilità ed effettuare una certificazione specifica.

Lo screening, infatti, non è da considerarsi come una vera e propria valutazione diagnostica, ma l’individuazione precoce e preventiva di campanelli di allarme. Identificare precocemente permette di agire tempestivamente.

Perché fare lo screening?

Eseguire lo screening ha sicuramente molteplici vantaggi ed è funzionale in ottica di intervento preventivo e tempestivo. Esso infatti:

  • Permette di individuare elementi significativi in modo rapido e quindi agire un intervento precoce sugli stessi per ridurne la gravità e pervasività;
  • Favorisce l’individuazione della necessità di percorso diagnostico approfondito, dando indicazioni rapide, con dati standardizzati e specifici che possono diventare parte integrante del processo valutativo stesso;
  • Consente l’identificazione precoce di DSA, ADHD e altri disturbi dando indicazioni tempestive ai genitori e alla scuola;
  • Permette di riconoscere una possibile causa dell’insuccesso scolastico, delle difficoltà comportamentali, emotive, ecc. e quindi di predisporre un intervento mirato a ridurre il disagio e la fatica;
  • Fornisce la possibilità di una presa in carico del bambino o ragazzo e della sua famiglia strutturando percorsi adeguati, mirati e individualizzati;
  • Agisce nel lungo periodo sul senso di autoefficacia del bambino o ragazzo, sulla sua autostima, sull’impegno e motivazione scolastica e non solo, oltre che sul benessere individuale e famigliare.

Quando richiedere uno screening?

I genitori possono richiedere lo screening dove via siano delle manifestazioni di difficoltà più o meno specifiche o se si avverte la volontà di comprendere la presenza di eventuali fatiche del bambino o del ragazzo rispetto alle aree indagate.

Tra i campanelli di allarme che possono portare a richiedere uno screening possono esserci:

  • Difficoltà nella lettura che risulta lenta, poco fluida e con errori;
  • Difficoltà nella scrittura sia relative al numero di errori ortografici e grammaticali, sia inerenti la grafia;
  • Difficoltà matematiche nel calcolo, scrittura e lettura di numeri, utilizzo delle strategie, memorizzazione delle tabelline, ecc;
  • Scarsa comprensione del testo scritto e fatica nello studio di materiale;
  • Fatica nel mantenere l’attenzione, nel rimanere concentrato per lunghi periodi con continua perdita del focus sul lavoro e tendenza a distrarsi facilmente;
  • Iperattività caratterizzata da continuo movimento con il corpo, cambiamento di attività continuo e fatica a rimanere fermo;
  • Impulsività e difficoltà nel controllo della risposta impulsiva;
  • Affaticamento nello studio ed eccessiva stanchezza;
  • Povertà nel linguaggio;
  • Fatica nel ricordare le cose, nel memorizzare ed apprendere;
  • Difficoltà comportamentali, emotive, relazionali.

La presenza di alcuni di questi segnali può essere un buon punto di partenza per operare uno screening e agire in modo tempestivo sulle difficoltà, riducendo lo stress e il disagio del bambino che, magari per fatiche reali e comprovate, non riesce a raggiungere risultati soddisfacenti.

Milena Rota

Francesca Minari

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