Star bene si può!

Solo Elpis, la speranza, come in una casa indistruttibile, dentro all'orcio rimase, senza oltrepassarne la bocca, né fuori volò, perchè prima Pandora aveva rimesso il coperchio per volere di Zeus egíoco che aduna le nubi.

Elpis è ancora nel vaso.

I rischi delle “sfide estreme” su internet per bambini e pre-adolescenti: COME PROTEGGERE I NOSTRI FIGLI?

Pubblicato da il Marzo 8, 2021 in adolescenti, dipendenze, Età evolutiva, Salute e benessere

I rischi delle “sfide estreme” su internet per bambini e pre-adolescenti: COME PROTEGGERE I NOSTRI FIGLI?

Avrete certamente sentito parlare della triste vicenda avvenuta qualche settimana fa a Palermo, in cui una bambina si è strangolata fino a togliersi la vita. Nulla è ancora certo sulla dinamica della tragedia, tuttavia sembra molto probabile che la piccola vittima stesse partecipando ad una “sfida” online che consisterebbe nell’indursi uno stato di soffocamento finalizzato a misurare la propria resistenza o a sperimentare gli effetti di una simile condizione. Anche se non vogliamo certamente creare eccessivi allarmismi su situazioni che per fortuna, soprattutto in Italia, non sono così frequenti, è altrettanto vero che, purtroppo, questo non è il primo episodio che coinvolge questo tipo di sfide, che assumono di volta in volta nomi diversi (a partire dalla famosa “Blue Whale” di qualche anno fa, fino alle più recenti “blackout challenge”), e che sembrano coinvolgere soprattutto bambini e giovani adolescenti. In questo caso, l’applicazione in questione sembra essere TikTok, il nuovo social network diventato ormai molto popolare tra i più giovani; contenuti del genere, però, si possono trovare anche sulle altre piattaforme online come Instagram, Facebook, YouTube e molte altre.

Che ruolo hanno quindi internet e i social network nella diffusione del fenomeno?

Chi è più a rischio di cadere vittima di queste trappole?

Come posso, io genitore, proteggere i miei figli da questi pericoli?

Per rispondere alla prima domanda, il nostro intento non è sicuramente quello di demonizzare i social network e il mondo online, che continuano a rappresentare un ausilio fantastico alle nostre vite. Tuttavia, è impossibile negare come i social e la rete in generale rappresentino un’altrettanto formidabile mezzo di diffusione di contenuti di qualsiasi tipo, compresi quelli più pericolosi e negativi. A questo si aggiunge la quasi totale assenza di strumenti di controllo per l’accesso ai contenuti online, che sono quindi potenzialmente visualizzabili anche da persone per cui possono risultare inadeguati, come appunto bambini e giovani adolescenti. Basti pensare che in una ricerca europea del 2020 sull’utilizzo di internet da parte di bambini e ragazzi tra i 9 e i 16 anni è emerso che in Italia il 10% dei bambini presi in considerazione ha avuto almeno un’“esperienza negativa” su internet, intendendo con questa espressione qualsiasi contenuto o esperienza che possa aver innervosito, messo a disagio, o spaventato il bambino. Questo dato ci conferma ancora una volta quanto sia facile, purtroppo anche per i bambini, imbattersi in contenuti inappropriati e negativi online. In sostanza,stiamo parlando delle due facce della stessa medaglia: su internet chiunque può accedere a qualsiasi contenuto, in qualsiasi momento e in qualsiasi parte del mondo. La natura del contenuto e il modo in cui esso viene sfruttato rappresentano la linea di confine tra l’utilità da un lato e la “pericolosità” dall’altro.Quindi, in base a quanto appena detto, è evidente che le fasce più a rischio di subire i lati negativi di internetsono i bambini e i gli adolescenti più giovani, i quali vengono molto facilmente attratti dai contenuti online, non avendo però ancora acquisito gli strumenti personali per filtrarli e per capire quando e dove fermarsi. Sicuramente il maggior fattore di rischio per i bambini è la tendenza al comportamento imitativo, vale a dire imitare quello che vedono e  apprendere a partire da questa imitazione. Questo comporta il serio rischio di mettere in pratica quello che osservano sulla rete e sui social network, inclusi potenziali comportamenti problematici o dannosi per sé e per gli altri. Non dimentichiamoci poi il bisogno d’appartenenza al gruppo e il desiderio di dimostrare qualcosa agli altri, soprattutto ai pari, così come il desiderio di sentirsi “grandi” e “forti”, che sono tutte caratteristiche tipiche delle diverse fasi dell’età dello sviluppo, e che, se da un lato sono aspetti assolutamente normali della crescita personale, dall’altro possono facilitare la messa in atto di comportamenti rischiosi, fino a situazioni estreme come la tragedia avvenuta a Palermo.

Io genitore che cosa posso fare, quindi per proteggere i miei figli dai rischi connessi all’utilizzo di internet? Proviamo a darvi qualche piccolo consiglio!

  • “Il troppo stroppia”. Evitate di esporre eccessivamente i bambini fin da molto piccoli agli strumenti tecnologici e alle attività online, e soprattutto evitate di utilizzare i dispositivi tecnologici come strumento di “parcheggio” del bambino, come modo “per farlo stare buono” o non fare i capricci;
  • Dare un tempo. Se si consente al bambino l’accesso ai dispositivi elettronici, stabilite degli orari e dei tempi precisi di utilizzo. È fondamentale, in ogni caso, che il tempo trascorso online e con la tecnologia sia sempre tale da non sacrificare tutte le altre attività familiari e di gioco;
  • Si può dire di no!Assicuratevi che il bambino interrompa le attività online e spenga i dispositivi elettronici durante i pasti e un’ora prima di andare a dormire;
  • Stare accanto. Cercate di essere sempre presenti mentre il bambino utilizza strumenti tecnologici, così da guidarlo ad un uso responsabile e corretto del mezzo;
  • Conosco il mio “nemico”. Prima di regalare uno smartphone o qualsiasi altro strumento tecnologico, accertateviche vostro figlio sia in grado di utilizzarlo in maniera adeguata, considerando sia la sua età sia le sue “abilità tecnologiche”;
  • Dare il “buon esempio”!Non utilizzate troppo, voi stessi, il cellulare o altri strumenti tecnologici, soprattutto di fronte al vostro bambino. Come dicevamo, i bambini apprendono molto per imitazione, ed è quindi evidente che se ci vedranno spendere ore e ore al telefono, o al tablet o al computer, potranno imparare da noi questo comportamento e saranno più portati a metterlo in atto a loro voltacon le stesse modalità;
  • Conoscere. Informatevi sempre sulla natura dei siti e delle applicazioni che i vostri figli utilizzano, sui contenuti che vengono proposti e, in generale, sull’adeguatezza all’età del bambino. Se un contenuto, un social, o un’applicazione sono vietati ai minori di una certa età c’è sicuramente un ragionevole motivo;
  • Parlate, parlate, parlate! Il dialogo e la disponibilità all’ascolto favoriscono il clima ideale per permettere ai nostri figli di condividere eventuali condizioni di disagio legate a situazioni o contenuti digitali per loro difficili da comprendere e gestire.

In generale, è importante sviluppare fin da subito, nei nostri figli, una consapevolezza e un’adeguata conoscenza delle corrette e più utili modalità di utilizzo di internet, anche perché, nel mondo di oggi sta diventando sempre più importante che anche i bambini siano in grado di entrare in contatto con il mondo della tecnologia. Pensiamo solamente alle abilità “tecnologiche” che i bambini hanno dovuto sviluppare per adattarsi alla didattica a distanza in questi mesi di pandemia! La tecnologia in questo particolare momento storico ci ha permesso di stare vicini e mantenere e alimentare le nostre relazioni sociali. Proprio per questo è fondamentale rendersi conto cheun utilizzo adeguato e consapevoledi internete degli strumenti tecnologici da parte dei bambini passa proprio attraverso un approccio graduale, adeguato all’età esotto il controllo degli adulti. Tutto questo ci aiuterà ad avere dei figli tecnologici, ma allo stesso tempo protetti!

Francesco Massa

 

*Durante la lettura potrebbero essere utilizzati termini specifici di genere per facilitare il flusso narrativo. Ogni volta che viene utilizzato un termine specifico di genere, deve essere inteso riferito ad ogni genere, a meno che non sia esplicitamente indicato il contrario.

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